C’è un detto che mi ha sempre fatto sorridere. Dice:
“Non ti ho mica chiesto la Luna.”
Come se la Luna fosse un’esagerazione. Qualcosa di irraggiungibile, quasi ridicolo da desiderare.
E invece, io oggi vorrei fare proprio questo: portarti la Luna.
Perché la Luna – soprattutto quella dei Tarocchi – è molto più vicina di quanto immagini.
È dentro di noi, sempre, è la Madre Cosmica che ci abita tutti. E a volte la trascuriamo, altre ci urla nei sogni, ci bisbiglia nel silenzio, ci spinge a tornare dove non volevamo guardare.

La Luna nei Tarocchi non è solo un simbolo. È una voce che ti conosce.
Se hai mai guardato la carta dell’Arcano XVIII – La Luna – sai che non è rassicurante come il Sole, né chiara come una Stella.
È un paesaggio onirico, inquieto, con due cani che ululano e un crostaceo che emerge dall’acqua.

È la carta delle ombre interiori, dei desideri inconfessati, dei ricordi che non sai se sono tuoi o di chi ti ha cresciuto.
E questo, secondo me, è uno dei suoi messaggi più potenti:
la Luna ti chiede di guardare dentro. Ma proprio dentro.
Non la superficie lucida, instagrammabile.
Ma quelle zone di te che si muovono in sordina, dove vivi ancora il rapporto con il materno:
- con tua madre
- con ciò che ti ha fatto sentire accolta o abbandonata
- con come ti prendi cura degli altri
- o come fai fatica ad accogliere la tua parte fragile.
La Luna ti invita a riconoscere quanto del tuo modo di amare, proteggere o trattenere venga da lì. Da quel primo imprinting. È la nostra Madre Cosmica.
L’archetipo materno: non è solo questione di madri.
Spesso quando si parla di maternità si pensa solo a chi ha partorito, a chi accudisce, a chi è “mamma” nel senso stretto.
Ma l’archetipo materno nei Tarocchi – e nella vita – è molto più ampio.
È quella parte che:
- si prende cura senza parole
- ha bisogno di essere vista
- si è dovuta fare madre di se stessa troppo presto
- non ha avuto una madre capace di contenere il suo dolore
- nutre, protegge, cede, controlla o si dissolve per amore
La Luna è tutto questo.
E proprio per questo, è un dono potente da fare – o da farsi – in un momento dell’anno come la Festa della Mamma.

La candela XVIII THE MOON: un piccolo rito per grandi verità.
Io ho scelto di racchiudere tutto questo in una candela profumata ispirata all’Arcano XVIII – La Luna.
Non perché sia la soluzione a tutto, ma perché credo che accendere una fiamma, quando la Luna chiama, possa essere un piccolo rito di riconnessione.
Una pausa. Un atto simbolico.
Un momento per dire:
“Mi vedo. Ti vedo. Siamo qui, anche se ci fa paura.”
Questa candela è pensata per:
- accompagnarti nei momenti in cui hai bisogno di intuizione
- aiutarti a creare uno spazio tuo, intimo e protetto
- diventare un regalo significativo per qualcuno che ha bisogno di sentire: “sei vista, sei accolta, sei amata”
Idee per un rituale con la Luna. Se vuoi puoi utilizzarla così:
- Scegli un momento in cui sei sola/o e in ascolto
(prima di dormire è perfetto). - Accendi la candela e pensa a una dinamica con il materno che vuoi portare alla luce:
può essere qualcosa che hai vissuto, qualcosa che ti manca, qualcosa che vuoi trasformare. - Scrivi. Anche solo due righe. Anche solo una parola.
Poi bruciale (sì, in sicurezza) come simbolo di rilascio. - Rimani in ascolto. Respira. Guardati.
E magari scoprirai che, stavolta, la Luna eri tu.
Un regalo per chi è madre, per chi è figlia, per chi è entrambe le cose
So bene che la Festa della Mamma può essere una giornata dolceamara.
C’è chi ha un rapporto meraviglioso.
Chi ha perso.
Chi non è diventata madre e lo desiderava.
Chi lo è diventata, ma si è dimenticata di sé stessa.
Chi è figlia di una madre che non ha saputo esserlo.
Ecco perché penso che questa candela ispirata alla Luna non sia solo un regalo da fare “alla mamma”.
È un dono da fare a chi sente, a chi ricorda, a chi si prende cura, a chi vuole sciogliere qualcosa.
Anche dentro di sé.
“Non ti ho mica chiesto la Luna”, invece adesso puoi averla…

Light up your flame ❤️🔥
